Accorgersi ed esplorare il disagio esistenziale

 

“Noi tutti percorriamo lo stesso sacro cammino verso una meta intravista solo confusamente.
Un cammino di esplorazione che, a poco a poco, si dischiuderà di fronte a noi
rivelando lungo tutto il percorso nuovi doni e nuove grazie all’anima”.

Sri Daya Mata

 

Accade.
Più’ spesso di quanto si immagini.

Accade per effetto di un evento, della lettura di un libro o per una scena a cui si assiste come testimoni occasionali, che il dubbio, “il sacro dubbio”,  entri in quello che sino a poco prima era il mondo interiore, equilibrato e in sintonia con quanto credevamo di volere.
Ciò che quell’intrusione rivela, però, è la probabile inadeguatezza del nostro vivere rispetto a valori più alti, al procrastinare rapporti non più appaganti o ancora la cieca ostinazione a rimanere ancorati a percorsi non più utili.

Si rimane orfani di quella leggerezza che fino a poco prima permeava la nostra esistenza, smarriti e  consapevoli della necessità di un check onesto, urgente e complessivo.

L’ascolto del messaggio che il dubbio porta con se’ pone  davanti ad uno specchio che restituisce un’immagine spesso differente da quella che ritenevamo appartenerci. L’emozione correlata è il sentire di doversi ri-conoscere, limitando o abbandonando quel modus vivendi e/o quei condizionamenti accettati malvolentieri per convenzione, per obbligo o per il timore di non essere visti o accolti (a cominciare dal nucleo famigliare, e, a seguire, da quello amicale, lavorativo, sociale ecc).

 

L’aver assecondato quelle richieste “esterne” a noi e al nostro vero sentire, è equivalso a pagare dazio per accedere in gabbie che, sebbene conosciute, confortevoli e rassicuranti, hanno però privato la libera e più vera espressione individuale.

E altre gabbie probabilmente ci hanno ospitato con telai e sbarre di rabbia, di rancore o desiderio di rivalsa, laddove scelte o relazioni siano state caratterizzate da mancanza di amore, rispetto e accoglienza.

Il viaggio dell’Eroe rappresenta un percorso offerto dal Counseling che, come una chiave che apre la gabbia che ci ospita, riesce a dare consapevolezza al proprio sentire, a sgrezzare le proprie credenze limitanti, a porre in luce le reali necessità e, infine, a vedere con occhi interiori aperti e focalizzati la propria vera natura.

Il Viaggio dell’Eroe accompagna in modo cadenzato e senza sconti ad  “accorgersi” che ciò che sovente ognuno narra di se’ (in primis a se stesso) spesso diverge dalla realtà.
E’ il morire delle proprie versioni edulcorate per rinascere nella propria essenza.

Ciò’ e’ possibile solo quando l’urgenza interiore di illuminare il vero se’ non lascia alternative.
Si deve essere eroi ,in effetti, per avviare un cammino che impone di togliere le maschere a cui si è legati  e con le quali siamo conosciuti per svelare l’autenticità del proprio essere.

Comprendere come spogliarsi delle sovrastrutture che, volontariamente o meno ognuno carica nella propria vicenda umana e come liberarsi di fardelli pesanti, ancorché utili alla sopravvivenza sociale, economica e di status, diventa un gesto rivoluzionario, preteso dallo slancio animico non più arrestabile di voler essere e non solo esistere.

L’adeguarsi infatti al pirandelliano  “si dice, si fa” omologa l’individuo che, gradualmente, si allinea per inerzia alla massa perdendo la propria autenticità e le proprie peculiarità.
E’ un processo di lenta erosione della parte più pura e originale di se’ che scava inesorabilmente sin quando l’anima non lancia segnali di sofferenza, disagio e angoscia che reclamano di essere valutati e possibilmente risolti.

E’ questo il momento cruciale in cui si sente vibrare la necessità di uscire da questa impasse per ossigenarsi.
E’ questo il momento in cui ci si vede “pecore” in un gregge sempre più affollato, ipnotizzato e assuefatto a modalità di “apparenza” anziché di “sostanza”.

E’ questo il momento in cui il faticoso vivere quotidiano, sempre fedele a se stesso, viene sempre meno tollerato.

Ed è questo, allora, il momento in cui fidarsi ed affidarsi al Counseling che diviene “la scelta mirata” per essere accompagnati nell’individuare nuovi obiettivi capaci di generare la linfa vitale per sviluppare il nostro progetto di vita. E il viaggio dell’Eroe, nello specifico, potrebbe rappresentare il primo soccorso all’accorgersi del malessere, allo scattare cioè di quel sensore interiore che qualcosa è necessariamente da correggere per accompagnare consapevolmente l’anima sul giusto sentiero che conduce alla realizzazione del se’.

Articolo di Beatrice Soave
Counselor in formazione Human Project
Kriyaban di Self Realization Fellowship di Paramhansa Yogananda
mail: bea.soave@yahoo.com