Carta Etica Human Project e regole deontologiche del professionista

Human Project attraverso i suoi fondatori stimola e sostiene la cooperazione e l’evoluzione globale promuovendo queste linee guida per un funzionale svolgimento dell’esperienze formativa e nell’interesse dell’armonia nel sociale.

1)RIPORTARSI AL CENTRO- il Motivatore è in grado, in situazioni che lo richiedano, di ritrovare la propria centratura con  tecniche specifiche.
Solamente chi e’ capace di riportarsi al centro del ciclone è zattera per gli altri e faro di sé stesso.

2)RICONOSCERE I PROPRI LIMITI- il Motivatore è umile e saggio, perciò capace di riconoscere i propri limiti nella relazione d’aiuto, come nella vita: se ritiene di essere in grado di aiutare chi si rivolge a lui, aiuta, se si accorge di non poter essere efficace, conduce o segnala il cliente a chi può aiutare.

3)SAPER COGLIERE LO SPECCHIO- essere in grado di riconoscere l’insegnamento nell’apparente casualità del quotidiano: ogni incontro-scontro cela uno specchio di ciò che necessita essere compreso, il Motivatore sa mantenersi agile tra gli ostacoli, prendendo da ogni incontro il lato utile.

4)AMOREVOLE GENTILEZZA – non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Il Motivatore tratta gli altri come vorrebbe essere trattato.
L’antico giuramento che i neo laureati in medicina ancora fanno ad Ippocrate, padre dei medici, racchiude il suo significato nell’altissimo concetto: se non puoi aiutare, almeno fai in modo di non peggiorare la situazione. All’interno dei gruppi-studio è necessario mantenere un atteggiamento costruttivo; la critica è poco utile e distruttiva, il giudizio costruttivo migliora e arricchisce sé stessi e gli altri.

5)RISPETTO- Condividere le proprie dinamiche seguendo un approccio rispettoso nei confronti del gruppo e degli insegnanti: il Motivatore Human Project è delicato nella condivisione, ha perciò cura nel riversare le proprie forme pensiero ed emozioni all’interno del cerchio-studio.
Tutto ciò che accade nella vita di ognuno è un’importante lezione; cercare di evitare un atteggiamento vittimistico nell’esporre le proprie difficoltà, è sinonimo di civiltà e rispetto per sé e per gli altri.
Ripetuti e ingiustificati ritardi sono ritenuti una mancanza di rispetto verso gli insegnanti e verso gli studenti pertanto possono essere causa di richiami e di compromissione della valutazione globale finale.

6)ECOLOGIA DI PENSIERO- mantenere castità mentale: il Motivatore Human Project, è in grado di avere il controllo dei propri pensieri (e non viceversa, trovarsi in balia della propria mente). Egli inoltre si allena quotidianamente a pensare ad ogni cosa che gli accade con potenziali soluzioni, focalizzando la propria attenzione sulla possibilità e non sulla mancanza. Il Motivatore stimola le proprie sinapsi trovando nuove soluzioni per ogni dinamica, mantiene una mente agile poiché crede che ci siano molti modi per risolvere un problema.

7)UMILTÀ’- esistono certo molti maestri, ma nessun professore: finché ci si trova sul mondo delle forme, significa che si ha ancora qualcosa da imparare. Osservare ciò che nelle sacre scritture veniva chiamato il ‘timor di Dio’ è d’importanza fondamentale: rendersi conto che ogni operatore olistico, per quanto bravo, rimane pur sempre un mezzo, mantiene l’ego al proprio posto, evitando il sovradimensionarsi, padre delle illusioni e fuorviante del bene ultimo.

8)USCIRE DALLA  ZONA DI CONFORT- sono normalmente i terreni impervi a far crescere piante dotate di particolare intelligenza: è confrontandosi con persone diverse da quelle con cui normalmente ci si trova bene che si creano nuovi percorsi d’apprendimento, accedendo a nuove risorse che non si credevano di avere.
Andare oltre ciò che crea attrito allena il Motivatore Human Project a superare i propri limiti e saper utilizzare la diversità e la complementarietà come risorsa.

9)ALLENARSI  AL MIRACOLO- il Motivatore Human Project si addestra giornalmente per creare il terreno fertile a quello che apparentemente per i più potrebbe essere visto “impossibile”. La possibilità’, anche se minima, che un evento possa accadere nella propria vita, va creata. Allenandosi ogni giorno a pensare ad almeno tre cose “impossibili” aiuterà a formare nuove sinapsi e creerà humus attivo perché il miracolo possa prendere forma.

10)Il LINGUAGGIO ETICO- chi parla male è tossico persino per sé stesso. Il Motivatore Human Project mantiene un linguaggio e un giudizio costruttivo ed etico. In ogni caso, e per nessun motivo, l’operatore olistico insinua o è fautore di commenti poco funzionali; egli evita di screditare pubblicamente i colleghi per condurre a  sé più clienti.
All’interno dei gruppi, come nel quotidiano, il Motivatore userà un linguaggio pulito e adatto al ruolo e all’essenza a cui ambisce.

11)MOTIVATORE COME STILE DI VITA-  Dimostrare attraverso atti quotidiani di essere Motivatore, non indossando ogni mattina una maschera prima di aprire la porta al cliente da facilitare.  Il Motivatore Human Project vive ciò che insegna, poiché vive in coerenza con sé stesso.

12)MATERIALE FORNITO DALL’ACCADEMIA HUMAN PROJECT- Il Motivatore è tenuto a conservare il proprio materiale fornito dall’Accademia per scopo didattico e personale. Ogni violazione, cessione, manomissione pubblica, duplicazione al di fuori dello stretto uso-professionale è da ritenersi un illecito e come tale perseguibile con richiami e/o segnalazioni al Consiglio Direttivo dell’Ente Formativo intestatario del Titolo. E’ considerato illecito anche fornire il proprio materiale a studenti non presenti alle lezioni. In casi estremi e secondo parere del Consiglio, potrebbe essere possibile la sospensione, e-o l’espulsione dall’Accademia.

13)L’INSEGNAMENTO- Il Motivatore Human Project può, una volta conseguito il titolo, tenere sessioni individuali e/o di gruppo, egli può operare singolarmente o in co -conduzione, esercitare in locali pubblici e/o privati. Il Motivatore può collaborare con aziende, comuni, privati, in enti associativi, sociali, religiosi, educativi, formativi ecc.
Tuttavia il metodo Human Project non può essere insegnato, neanche in forma parziale.

 

ETICA E DEONTOLOGIA

L’etica è la parte della filosofia che studia la condotta dell’uomo in base a principi e valori.
L’etica guida l’uso delle competenze e regola la professione.
La deontologia è l’insieme delle regole morali che disciplinano l’esercizio di una determinata professione
Indica quindi l’insieme dei doveri inerenti ad una categoria professionale. E’ un’etica normativa che fa riferimento non tanto a come ci si comporta ma a come ci si dovrebbe comportare.
Si può riassumere in : unione di norme morali che garantiscono il cliente, i collegi e la comunità.

Programma:

La legge 4/2013

Le modalità della relazione d’aiuto

La documentazione

Chi è la SIAF

I vantaggi e i benefici dell’iscrizione a SIAF

I requisiti che SIAF rispetta

Cosa fa la SIAF

I livelli di affiliazione

Codice deontologico

Regolamento disciplinare

Il collegio dei Probiviri

I registri professionali di SIAF Italia

Educazione continua professionale ECP e procedure di rilascio

Holistica Ceprao

Accredia

Confassociazioni

UNI